Thursday 16 April 2009

Has there ever been an “Islamic” Science...?(Italian Version)

About the stupidity of giving a faith tickets to Science (especially the Muslim one)!

Storicamente, nell’Antichità, e specialmente dopo il crollo dell’Impero Romano, tutto ciò che si poteva chiamare „scienza“ era interamente di derivazione „greca/cristiana“. Già solo per la conservazione dei testi scientifici (sulla medicina greca, come per esempio Aristotele) fu svolta da cristiani siriaci (nestoriani, assiro-caldei dell’ Iraq e della Siria). I testi furono tradotti inizialmente dal greco in siriaco, e dopo la conquista mussulmana, in arabo. Gli arabi in realtà non hanno mai appreso il greco. Anche la loro medicina si basava su quella greca (con apporti persiani e indù del 6 sec, dove questi ultimi erano molto forti in oftalmologia e chirurgia) Per dare un idea, persino i califfi di Baghdad, per tre secoli, furono curati da medici cristiani.

Anche avendo accesso alla filosofia greca, gli arabi, non hanno mai utilizzato Aristotele, né in religione né in politica. Infatti, i testi greci non furono mai trasmessi da loro. In Occidente erano conosciuti direttamente dall’originale greco (e poi dal latino), senza passare dall’ arabo. La filosofia greaca, fu poi “riscoperto” e rivalorizzata unicamente in Occidente, e contribuì a sviluppare lo spirito scientifico, l’idea della laicità della politica (sviluppata nel XIII sec da San Tommaso), mentre nell’Islam non è mai esistita l’idea di laicità, nemmeno a livello teorico, in quanto incompatibile con lo stesso Qur’an.

Le traduzioni furono effettuate nel 1120-1140 direttamente dal greco sul Monte San Michel (da parte di Jaques de Venise), mentre la prima di traduzioni dall’ arabo furono effettuate nel 1160-1170 da Gerardo di Cremona in Spagna. Le traduzioni di Jaques de Venise furono utilizzate direttamente da Alberto Magno e San Tommaso.
Link

Dei 22 famosi traduttori dal greco che conosciamo(su un perioo di 250 anni), 20 erano assiri, uno persiano ed uno arabo. Polemicamente, i mussulmani sostengono che son stati loro a preservare e passare il sapere greco all’Occidente, e che senza di loro
la Renaissance non sarebbe mai avvenuta.

Gli scienziati “islamici” che tradussero gli autori greci in arabo erano di fatto cristiani o ebrei (Dr Jonathan David Carson
Link)

Se gli arabi non tradussero le opere greche in arabo, e dall’ arabo in latino, hanno almeno preservato le opere? Hanno salvato Platone ed Arisotele dalla dimenticanza?

Le traduzionii di Platone in realtà non fecero tale passaggio: dal greco al siriaco/ebreo e da questi all’ arabo e poi al latino. Gli europei infatti preferivano Aristotele direttamente dal greco, che non solo era migliore, ma anche più facilmente ottenibile. La “Repubblica” di Platone, anche se tradotto in arabo, non fu mai ri-tradotta in latino.
È un errore dire che gli scolastici latini dipendevano 100% dalle traduzioni arabe o che la traduzione dall arabo precedeva sempre quella greca. Anzi, quella greca in genere precedeva quella araba. I cristiani avevano già i testi in greco, molti dei quali già tradotti in latino (quasi tutte le traduzioni erano fatte da cristiani o ebrei). Anche i grandi e acclamati filosofi Avicenna e Averroe, non erano proprio “islamici”: essi erano del parere che la filosofia fosse l’espressione più elevata della verità (Per Averroè nel suo “Trattato decisivo”: “il Qur’an andava bene per il popolo rozzo, che non poteva comprendere Aristotele”. Egli volle conciliare il Qur’an con Aristotele, che era disponibile solo per i più saggi. L’Islam era visto come espressione minore, che andava bene per le masse. Per questi motivi i mussulmani volevano ucciderlo e per questa ragione dovette andare in esilio (andò peggio ad Hallaj, che fu crocifisso nel 922 dopo aver avuto mani e piedi recisi). Per avere un idea….San Tommaso, colui che conciliò Aristotele con il Cristianesimo, fu invece fanto santo subito. Per Avicenna ed Averroè, la ragione e la logica sono l’unica via per la conoscenza (non è un approccio proprio mussulmano). In Europa, non esisteva invece un unico scolastico europeo che negasse i principi della logica.

Non furono appunto i mussulmani coloro che fecero la maggior parte delle traduzioni dal testo greco all’arabo. Persino grandi ammiratori dei Greci come
al- Fârâbî , Avicenna e Averroè, non hanno mai letto niente dell’originale in lingua greca, ma solamente le traduzioni in arabo fatte dai cristiani armeni. Tra i siriaci cristiani che sapevano il greco e l’arabo troviamo soprattutto Hunayn ibn Ishaq (809-873) Link.

La ricezione del pensiero greco tra i musulmani fu selettiva, limitata e senza un grande impatto maggiore sull’Islam. Persino disponendo delle opere filosofiche greche, L’Islam non si è mai ellenizzato. I traduttori del Mont-Saint-Michel tradussero tutto Aristotele direttamente dal greco al latino, molti decenni prima che a Toledo fossero tradotte le opere partendo dalla versione araba.

Si deve sfatare un altro mito: che la
conoscenza classica greca morì con il collasso dell’ Impero d’Occidente. Non è vero in quanto continuò in quello d’Oriente, fino al 15 sec, fino alla distruzione da parte dei Turchi. È come se si dicesse che un barbaro illetterato, entrando in una grande biblioteca, uccidendo i bibliotecai, sostenesse poi di esser stato lui ad aver scritto tutti i libri. In realtà, avvenne proprio l contrario: con l’islamizzazione, il livello del sapere calò generalmente in modo considerevole.

Si esalta e si cita spesso la famosa “Casa della Saggezza” di Baghdad del 9 sec (chiamata anche “Casa della Tolleranza” (?)), che però durò solo 50 anni, ed era composta unicamente da musulmani. Storicamente, si colloca nel periodo in cui si discuteva se il Qur’an fosse creato o increato, durante la così detta crisi mutaziliti (che sostenevano che fosse creato). Alla fine, gli oppositori ebbero il sopravvento, e la “casa della saggezza” sparì.

Esempi di “falsi storici”

In pillole:

[Numeri arabi/algebra: provenienza indù, sanscrita, mercanti indiani portarono a Baghdad il Brahmasphuta Siddhanta (di Brahmaqupta, 7° sec), che conteneva idee su al-jabr (numero “0”, di provenineza babilonese (la parola è però araba, da “zephir”, così come “al-goritmo” che è di provenienza persiana).

Eliocentrismo: origine greca: Aristarco di Samos (280 a.C.) disse che il sole e non la terra erano al centro del cosmo. Per il Qur’an la terra è piatta, esistono sette cieli, e le stelle sono dei missili ed il sole gira (Surahh 36:38, Bukhari 4.54.421).

Maimonide era un ebreo, la vela triangolare fenicia, e gli strumenti chirurgici erano greci già dal 400 aC..

Bagni, archi a volta, irrigazioni esistevano già presso i romani. La parabola (al posto della sfera) in architettura, fu introdotta dagli assiri già 1300 anni prima dei mussulmani La carta fu inventata dai cinesi, la prima istituzione di un ospedale fu un’ idea persiana. Eratostene calcolò la circonferenza della terra già nel 240 a.C.. I mussulmani raffinarono l’astrolabo ma non lo inventarono.

Polvere da Sparo: Le fonti sulla scoperta della polvere da sparo sono rare, e difficili da interpretare, spesso contraddittorie. Probabilmente fatta da nitrato dai cinesi nel 10° sec., fu poi introdotto in Europa nel 1225 (il cannone fu inventato in Italia del Sud nel 1300).

Lenti: 1572 Freirich Risner tradusse il libro sulle lenti di Alhazuen. 1608, Hans Lippershey creò il primo telescopio pratico. 1610, Galileo scoprì i satelliti di Giove e fece un  proprio telescopio!

Non è vero che i mussulmani non fecero mai niente, ma è lecito chiedersi: avendo a diposizione le stesse conoscenze dei cristiani (anzi, essendo la cerniera tra Occidente ed Oriente), non contribuirono particolarmente all’avanzata delle conoscenze scientifiche. I mussulmani per esempio non svilupparono le lenti, gli occhiali, erano ostili alla “stampa”, ma invece, presero subito la polvere da sparo e le armi da fuoco. In realtà ai mussulmani mancava l’individuazione della connesione causa-effetto. Perchè tutto dipende dal volere di Allah. Nell’Islam non esiste più un indice di libri che no possono esser letti, ma comunque esiste un indice “formale” di cose di cui non si può assolutamente parlare. Il risultato finale è lo stesso. Spesso si cita per esempio il grande Taj Mahal, costruito in realtà da schiavi. Anche il grande Mogul “Akhbar il Grande”, con sua reggia e migliaia di chetah, era rinomato per la sua "tolleranza”, ma lo era perchè solo nominalmente mussulmano. Infatti il suo successore Aurangzeb reintrodusse
la Jiiza e cominciò la distruzzione dei templi indu.]

Oltre a questi esempi storici, esistono diversi errori clamorosi direttamente nel Qur’an, che contraddicono completamente le conoscenze scientifiche moderne.

Per esempio, il Qur’an sostiene che l’uomo è creato da goccia, da un liquido (Surahh 16:4; 32:8; 35:11; 53:46; 56:58; 75:37; 76:2; 80:19; 86:6-7). La parola utilizzata è “
nutfah”. Notate che il Qur’an non dice sperma, o ovulo, ma nutfah, che corrisponde al termine utilizzato da Ippocrate (che non aveva un microscopio e parlava solo di fluidi). In Surahh 86:6 è interessante notare che il seme proverrebbe tra reni e schiena (in realtà dai testicoli).

Aristotele descrisse correttamente la funzione del cordone ombelicale nel 4 sec a.C. Secondo Muhammad (negli ahadith) la goccia/sperma rimane in pancia per 40 giorni, che poi diventa un grumo di sangue per altri 40 giorni, e poi un ammasso di carne per altri 40 giorni. In realtà lo sperma sopravvive nell utero per un massimo di 7 giorni, mentre dopo 80 giorni l’embrione sembra già umano e non assomiglia più ad un grumo di sangue né ad un ammasso di carne. Anche il tessuto da cui si sviluppano i muscoli e le ossa (mesoderma), si sviluppa simultaneamente, e non in sequenza, così come descritto nel Qur’an, che ripete unicamente gli insegnamenti di Galeno (
1550 a.C. ). Non solo il Qur’an sbaglia, ma è colpevole anche di plagio rispetto ai testi greci.

È vero che nella medicina i mussulmani, durante la loro “Golden Age”, nel periodo degli abbasidi, erano molto avanzati, ma i dottori erano solo cristiani (la famiglia più famosa: Bakhtishu, asSirah della Chiesa Orientale, per sette generazioni: dottori ufficiali dei califfi di Baghdad per 200 anni). In Spagna, la medicina greco- siriaca era già stata introdotta dagli ebrei nel 10 sec. Il periodo d’oro dell’Islam non fu un prodotto mussulmano, ma soprattutto cristiano (
How Greek Science Passed to the Arabs, O'Leary):

Ecco altri esempi della “famosa scienza araba”:

Bukhari 4.546: durante l’atto sessuale, se “viene” prima lui, il figlio assomiglierà al padre, altrimenti alla madre;
Surahh 18:9-25: un gruppo di uomini stette in una grotta per 300 anni.
Bukhari 4.543: Adamo era alto
90 piedi (=30m);
Bukhari 4.516: Satana dorme nel naso di notte;
Muslim 3.5113.1362: i non mussulmani hanno 7 intestini;
Bukhari 2.245: il Diavolo urina nell’orecchio.
Bukhari 4.509: lo sbadiglio viene da Satana;
Bukhari 1.28, 1.301, 2.161: l’inferno è pieno di donne;
Surahh 18.86: il Sole si riposa in uno stagno;
Bukhari 7.660: Aisha “è sotto effetto magia”;
Bukhari 1.234: Muhammad: beve urina cammello.

Per non dimenticare poi che la terra non è piatta, che il Sole non gira intorno alla terra, che le stelle non sono nel cielo “basso”, che
la Luna non è una lampada, che il latte di mucca non è creato tra sterco ed urina e che il feto non si forma come descritto nel Qur’an. Anche la spiegazione del ciclo dell’acqua è sbagliata. Le montagne non sono ancore e le formiche non capiscono gli umani. ). La scienza araba non ha mai scoperto i batteri, il cloroformio, la circolazione sanguigna. In realtà i mussulmani hanno solo tradotto dei vecchi testi, che erano già conosciuti

In realtà i mussulmani non hanno mai inventato niente. Persino “1000 e una notte” è persiano e non arabo.Quando si parla di “testi arabi” spesso si fa confusione con gli assiri. Ma gli stessi assiri, né qualsiasi scienziato di reputazione direbbe ciò. Gli assiri hanno fondato Ninive nel
5000 a.C. (5630 anni prima degli arabi). Persino la parola “arabo” è di derivazione asSirah: e significa ”occidentale” (nel 800 a.C. il re assiro Sennacherib parla di conquista del “ma’rabayeh” (occidentali)): (cfr “The might that was Assirya” H.W.F. Saggs Link).

Ancora nel 1974, presso l’Islamic University di Medina (Arabia Saudita), 5 anni dopo il primo dell’uomo sulla luna..:fu pubblicato: “Evidence that the Earth is standing still”. Possiamo dunque persino perdonare all’ autorità religiosa suprema dell’Arabia Saudita, Sheik Abdel-Aziz ibn Baaz, la pubblicazione nel 1966 (quando era vice cancelliere dell’ Università
  islamica di Medina) di una fatwa, dove dichiarava che la terra è piatta.

Ha dunque l’Islam inventato cualcosa negli ultimi 500 anni?

Il primo trattato di medicina “araba” fu scritto da un sacerdote cristiano e tradotto in arabo da un dottore ebreo nel 683 d.C.. Il primo ospedale fu fondato a Baghdad sotto la dinastia abasside da un (cristiano) nestoriano. Vi fu una scuola medica pionieristica fondata a Gundeshapur, Persia, ma da cristiani assiri. Anche la prima Università, non fu al-Azar (fondata nel 988 d.C.), ma la scuola asSirah di “Nisibis” della Chiesa di Oriente (350 d. C), aveva tre dipartimenti: Teologia, Filosofia e Medicina, mentre al-Azhar aveva solo teologia. La cosa paradossale fu che sia i cristiani, sia gli ebrei che contribuirono a far “fiorire” la società islamica, erano dei “sottomessi”. Questo spiega perchè le scoperte scientifiche furono ritenute “islamiche”, pur nonessendole.

Ecco un altro esempio superbo del livello della medicina annunciata da Allah a Muhammad: (Bukhari 4.54.537), in cui Muhammad dice: “
se una mosca cade in una bibita, immergila tutta perché un ala ha la malattia, l altra la medicina”.

Altro esempio di scienza araba: arabi e turchi controllarono l’Egitto per più di 1000 anni, senza mai cercare di decifrare i geroglifici, non dimostrandone mai nessun interesse.

Il sistema numerico indiano fu introdotto in Europa nel Medio Evo, e guadagnò subito momentum con il matematico italiano Fibonacci, che nel 1202 pubblicò “
Liber Abaci”. Gli europei impararono i numeri indiani dagli arabi; Essi erano superiori ai numeri romani per diverse ragioni, ma soprattutto per il concetto rivoluzionario dello “zero”. Sul fatto che essi furono introdotti (ma non inventati) dagli arabi, non ci piove. Lo stesso sommo storico islamico Ibn Khaldun dice “strano che la maggior parte degli scienziati che eccelgono nelle scienze religiose o intellettuali siano non arabi, con rare eccezioni”.

Per questo motivo i paesi islamici hanno fallito nello sviluppo delle scienze moderne. Forse un accenno di scienza araba ci fu pure, ma è da intendere come tutti quelli che vissero sotto il dominio arabo, senza essere musulmani arabi. In realtà i progressi scientifici furono raramente portati avanti da mussulmani.

Nell’ astronomia, il “peak” nel mondo mussulmano si ebbe con osservatorio di Maragha (Iran 1259), che cessò però di operare nel 1304-5 (durò solo 40 anni!). Il passaggio essenziale e maggiore, vale a dire il passaggio al sistema eliocentrico, non fu mai fatto dal mondo islamico, In Europa fu “riscoperto” sotto Copernico (16 sec, sacerdote cattolico e prodotto delle Università
  europee: studiò a Bologna e a Cracovia); riuscì là dove Maragha fallì (Link; Link)

L’idea originaria dell’eliocentrismo era però di origine greca (ed indiana). Copernico ebbe il merito di farne per la prima volta un modello coerente. L’astronomia era (ed è) mal vista dai mussulmani, a causa del suo legame con l’astrologia (blasfema perché solo Allah conosce il futuro). Ma in realtà, la scienza islamica già stagnava da prima. Il “peak” nell’astronomia fu toccato dopo la conquista mongola (Kublai Khan costruì un osservatorio in Cina). Gli arabi fecero scoperte puntuali nell’ambito dell’astronomia (es: Alhazen (Ibn al-Haytham)), che fu un pioniere del metodo scientifico, ma il suo libro sull’ ottica era però quasi sconosciuto nel mondo islamico nell’ 11- 12 sec, ma appunto, nel modo islamico tali scoperte furono largamente irrilevanti. L’impatto maggiore a lungo termine del progresso scientifico si ebbe in Europa, e ciò la dice lunga sulla differenza tra Europa e mondo islamico.

Molti apologeti mussulmani sostengono che le scoperte mussulmane furono interrotte dalle invasioni mongole. Ma, i mongoli sono mai arrivati in Egitto, nel Maghreb, in Arabia?

E le altre culture? Per esempio, la geometria (ma anche la trigonometria, sistema deduttivo di prove e dimostrazioni) praticamente non esisteva in Cina. I cinesi erano indietro non solo all’Occidente, ma anche agli arabi dell’11 sec, nonostante avessero ricevuto da essi e dagli indiani lo ”
0”, nel 8 sec. La civiltà romana durò 1000 anni, ma non ebbe nessuna rivoluzione scientifica, era un popolo pratico, con un elevata conoscenza tecnica, ma senza approccio scientifico. La stessa situazione degli arabi la si può trovare in Cina, presso gli egizi o gli indiani (le culture durarono più a lungo).


Ma come avvenne che la rivoluzione scientifica si sviluppò in Europa e non in India, Cina o Medio Oriente?

I romani, come abbiamo visto, assorbirono molto della civiltà greca, erano molto sviluppati dal punto di vista tecnico ed ingegneristico, ma come i cinesi, non avevano una visione coerente scientifica del mondo, con un pantheon di dei capriccioso che non obbediva a nessuna legge logica.

Furono le università medioevali che rappresentarono una vera innovazione nell’istruzione, in quanto includevano anche le scienze naturali (e non solo la tecnologia). Nell’ Islam, la scienza veniva chiamata “ulum al-qudama” (scienza degli antichi, cioè dei greci), e le università islamiche (madrasa) non sono in realtà delle università, in quanto non si basano sulla ricerca libera.

L’università basata sulla ragione è un’innovazione europea. Al-Azhar fu creata nel 10° sec, ma in essa non vigette mai il pensiero critico. Per esempio, il dottore siriano Ibn al-Nafis (13 sec, Damasco), non poteva effettuare autopsie, perchè proibito dalla sharia. Ma già Galeno nel 2 sec a.C. in Grecia le effettuava. Al-Nafis fu costretto a lavorare su cani, scimmie e maiali (strano, considerando la loro posizione nell’islam). I suoi errori non furono criticati nel mondo islamico, ma furono corretti dall’ Europa cristiana. Lo sviluppo definitivo in Europa fu con il medico belga di Bruxelles
Vesalius (1432 “Fabric of the Human Body”), i cui lavori ebbero una grande diffusione dopo Gutenberg (altra invenzione rigettata dal mondo islamico!).

N.B.: le prime Università nacquero come costole dei monasteri o delle scuole religiose. (Bologna e Oxford: 11 sec). Confrontando l’educazione occidentale con quella araba: non è né “Bildung” (conoscenza generale) né “Ausbildung” (training). Il solo Edison, nella sua breve vita, scoprì più cose dell’Islam in 1400 anni (registrò oltre 2000 patenti)

Il metodo scientifico fu raffinato da Ockham (che era un teologo cattolico) ad inizio 1300 (definì il criterio per la ricerca: rasoio di Ockham (=scegliere la teoria più semplice)).

Il pensiero scientifico critico generalmente ha poco spazio in un sistema autocratico e burocratico centralizzato. Da questo punto di vista
il mondo islamico ne avrebbe dovuto trarre vantaggio (così come accadde nel mondo protestante, secondo il famoso Max Weber, anche se tale visione adesso sappiamo che non era totalmente corretta (cfr. la scuola di Salamanca, che diede avvio alla visione capitalistica ben prima del liberismo di Adam Smith, interessantissimi sotto questo punto di vista gli studi di Rodney Stark: Link).

Ecco un esempio di struttura educazionale “statica”: in Cina, l’educazione è sempre stata rigida, infatti anche la calligrafia cinese è rimasta intatta dal 1400-1905. Ciò preveni l’innovazione intellettuale per molti secoli. In quel periodo in Cina esisteva un Università (gli abitanti di allora erano ca. 120 milioni). L’Europa del 12-14 secolo aveva la metà della popolazione cinese, ma disponeva di 89 Università, e 100+ “colleges”, e come abbiamo visto, la ricerca era molto più autonoma che in Cina.

Spesso si prende l’esempio di
Galileo e dell’Inquisizione come esempio della repressione della scienza da parte della Chiesa Cattolica. A parte il fatto che Galileo era un fervente cattolico, con una figlia suora, e che la frase “eppur si muove” è un falso storico, la Chiesa Cattolica non si diresse mai contro gli studi accademici di Galileo (inoltre era il protetto del cardinale Bellarmino, alto prelato influente della Curia romana), ma conto la generalizzazione delle sue teorie, che allora non erano dimostrabili. Galileo, fu messo agli arresti domestici e confinato nella sua villa di Arceti (con vista magnifica su Firenze). Non sembra proprio che ci fosse un accanimento violento contro di lui. La rivoluzione scientifica comunque andò avanti. Se il Cattolicesimo fosse stato così anti- scienza, essa non avrebbe mai avuto luogo in Europa.

La peggiore repressione contro la scienza moderna in occidente avvenne nel 13 sec, quando il vescovo
Stephen Tempier 1277 condannò 219 proposizioni fatte all’ Università di Parigi. Fu quando la filosofia greca e le scienze naturali furono introdotte nell’ Università appena fondata. Ma il divieto fu già annullato nel 1325!

In Cina la situazione era ben peggiore: T’ai-tsu (primo imperatore della dinastia Ming 1368-98): a causa del fatto che gli studenti dell’accademia imperiale facevano troppo rumore ne condannò 68 (laureati) e 2 studenti alla pena capitale, confinandone altri 73 (laureati) e 12 (studenti). Una bella differenza rispetto al trattamento ”inflitto” da parte della Chiesa Cattolica a Galileo.

La prima ragione per cui in occidente vi fu lo sviluppo scientifico consistette nella
libertà politica e di parola. Nell’Islam invece, la mancanza di ciò creò (e crea) impedimenti al progresso.

Golden age” islamica”?

Esistono paesi che si avvicinano il più possibile all’idea di paradiso islamico? Ne abbiamo qualche esempio: Arabia Saudita, Afghanistan (dei talebani), Sudan e Iran. Il fatto che non esista un paese 100% ancora islamico dipenderebbe dalla mancanza ancora della figura del califfo? Se gli scienziati islamici furono veramente dei devoti musulmani, e il successo della loro cultura dipendesse dagli insegnamenti dell’Islam, ciò (forse) proverebbe che l’Islam è divino. Ma in realtà, non esiste e non è mai esistita una scienza islamica.

Dr. Salma fu il primo scienziato musulmano a vincere premio un premio Nobel per la scienza. Sosteneva che la scienza non appartiene a nessuna religione, e prima di vincere il premio fu dichiarato in Pakistan un Kafir (infedele, in quanto figlio di una Ahamedia, con tutte le conseguenze che ne conseguono). Dopo la vincita del premio fu però ufficialmente ri-considerato un “pio musulmano”. Quando si parla di ipocrisia…

Il successo del “islamic golden age” fu possibile solo durante il periodo liberale sotto i califfi
abassidi. Il 7° califfo al-Ma’mun (813-33) aveva manoscritti greci, creò l’accademia greca (casa saggezza Bayt al-hilkma, la più grande opera dalla fondazione della Biblioteca di Alessandria (250 a.C.)). Sua madre e sua moglie erano persiane, ed era un ardente mu’tazilita! Esistono quattro sue lettere dove sostiene che il Qur’an è creato.

In genere, il Qur’an viene considerato “
qadeem”, increato. Per i mutaziliti (Baghdad 9° sec), invece, il Qur’an è un documento storico (per i mussulmaniortodossi invece esiste una copia in cielo e l’angelo Gabriele l’ha portato giù, dandolo a Muhammad). Per i Mu’taziliti è una perdita di tempo cercare di trovare l’armonia tra fede e ragione. Partendo dall’idea che l’intelletto può distinguere tra buono e cattivo e che Dio non può fare male, ciò preclude la necessità della rivelazione, perché gli uomini sono intelligenti abbastanza per poter distinguere tra bene e male. Ciò contraddice i passaggi nel Qur’an e nei ahadith in cui Allah è ingiusto, cattivo e stupido. Qual è la spiegazione che viene addotta? Che esistono diversi atti ai quali l’intelletto umano non può assegnar valori morali, e che sono conoscibili solo con la rivelazione. In definitiva si può essere buoni solo se Dio lo concede. Ma argomentando così, i mut’azeliti si scavarono da soli la propria tomba. Eliminando la precedenza dell’intelletto sulla rivelazione permisero all’irrazionalità di “issarsi” oltre la razionalità. La dottrina dell’armonia tra fede e ragione è resa nulla se si da precedenza alla rivelazione. I mu’taziliti produssero al-Farabi, Avicenna, Averroe (Link)

Cos’ha invece da offrire la
scienza “cristiana”? Ecco qualche nome, di scienziati credenti che hanno rivoluzionato il mondo,: (Newton, Pascal, Keplero. Ohm. Boyle. Kelvin, Faraday, Dalton, Bohr, Lavoisier, Curie, Mendel.

Come già accennato, sia
Avicenna (980-1037) sia Averroe (Ibn Rushd 1128-1198) furono sì dei grandi filosofi, ma non si può dire che fossero propriamente mussulmani. Essi consideravano la filosofia la maggiore espressione della verità, apprezzabile solo dai saggi, mentre l’Islam era l’espressione più bassa, adatta alle masse. Credevano che il Qur’an fosse temporaneo, non eterno, e che Dio sapesse solo le leggi universali e non particolari (il contrario di ciò che credono i mussulmani). Secondo Ibn Hazn, persiano, Allah non è nemmeno legato alla propria parola. Gli stessi commenti su Aristotele da parte di Maimonide (grande filosofo ebreo) e Ibn Rushd’s (Averroe), non hanno aggiunto molto. Aristotele fu preservato dai “tempi bui” non dai musulmani, ma dai cristiani (il sacerdote cristiano del 5 secolo Probus di Antiochia, introdusse Aristotele al mondo arabo; il cristiano Huneyn isb-Ishaq (809-873) tradusse molte opere di Aristotele, Galeno, Palto ed Ippocrate in arabo; il giacobita cristiano Yahya ibn ‘Adi (893-974) tradusse molte altre opere di filosofia in arabo).

Averroe, che era un giurista, qadi (giudice islamico) di Seviglia, era del parere che gli apostati andassero decapitati. È ricordato per il tentativo di combinare la filosofia di Aristotele con l’Islam, ma malauguratamente non ebbe nessuna influenza sulla filosofia islamica, anzi, dopo la sua morte fu dimenticato. La ragione?
al-Ghazali (probabilmente il più importante mussulmano dopo M), sostenne che la filosofia greca era incoerente rispetto all’Islam. I tentativi di Averroe di confutare Ghazali furono del tutto ignorati dalla filosofia mussulmana, ma furono tenuti in altissima considerazione dalla filosofia occidentale, tale da influenzare in modo decisivo San Tommaso. Lo stesso critico e giornalista contemporaneo di origine iraniana Amir Taheri condivide l’idea che nonostante i primi mussulmani avessero tradotto molti testi greci, non tradussero mai niente di politica. Avicenna per esempio tradusse la “Poetica” di Aristotele, ma non esiste nessuna traduzione della “Politica” di Aristotele in persiano fino al 1963.

Come spiega benissimo Pierre-Alexandre Bouclay in «l’Homme Nouveau»:

(Link) (francese): Averroès, la fin d'un mythe; "Averroès est systématiquement
présenté comme un sage rationaliste préfigurant les Lumières. Son histoire est plus complexe. Il est un grand juriste, un juge – cadi, en arabe – de profession et un médecin. Sa philosophie est profondément empreinte de sa formation en droit islamique. C’est en juriste, par exemple, qu’il prêche la guerre sainte contre les chrétiens, à la grande mosquée de Cordoue. Et c’est en faisant appel à toutes les ressources du droit qu’il appelle les musulmans à quitter leurs occupations pour partir tuer les chrétiens. C’est avec le même oeil de spécialiste du droit coranique et de juge qu’il aborde la philosophie grecque. Pour lui, les livres de philosophie doivent être « interdits au commun des hommes par les chefs de la communauté », car les fidèles risqueraient de mal les interpréter.» Averroès a tenté d’allier le Coran avec la raison, mais il lui importait surtout de démontrer la supériorité du premier sur la seconde, celle-ci ne pouvant en entamer ni la nature de livre incréé et éternel, ni le contenu, celui de la Vérité suprême. Si l’on se trouvait en présence d’une contradiction philosophique avec le Coran, il estimait qu’il fallait recourir au sens caché du livre sacré : « interpréter le sens obvie » du Coran. C’était déjà trop pour le pouvoir almohade, régnant sur la « tolérante » Espagne arabo-musulmane : s’il y a contradiction, on brûle et on interdit. Averroès fut condamné en 1195. Ses doctrines furent interdites et ses livres brûlés. Le calife Al-Mansur le bannit à Lucène, le lieu d’exil des Juifs, ce que le juge prit, assez peu philosophiquement, pour une terrible humiliation. Car Averroès était un homme de son temps. Voir en lui un athée ou agnostique, voire – presque pire – un esprit tolérant, serait un anachronisme total et une grave offense faite à sa mémoire

Fu William of Moerbeke (domenicano flammingo e Vescovo Cattolico di Corinto, che probabilmente fece più di tutti nella trasmissione del pensiero greco in occidente. Tradusse praticamente tutte le opere di Aristotele, molte di Archimede e di Hero di Alessandria. Ciò dette il via al Rinascimento. La sua traduzione della “Politica” di Aristotele fu completata nel 1260 (non fu tradotto fino al 20 sec in arabo). Il suo amico San Tommaso (anche egli domenicano), utilizzò le sue traduzioni per la “Summa Teologica”. San Tommaso fa riferimento a Maimonide, Averroe e Avicenna, conosceva i loro scritti ma fu critico con Averroe e rifiutò qualche commento su Aristotele. San Tommaso utilizzò le traduzioni di Moerbeke perchè quelle in arabo erano incomplete e di bassa qualità. Le traduzioni arabe servirono come reintroduzione al pensiero greco, ma non salvarono la conoscenza dei greci, che non fu mai persa. Rimase conservata e passò dai greci ai romani ai bizantini (che si consideravano romani). Alla fine del 1200, San Tommaso, Dante e Petrarca avevano a disposizione una vasta gamma del pensiero greco, maggiore di quella a disposizione presso gli arabi. Non dimentichiamo che quasi tutti gli studiosi e traduttori delle opere greche furono dei cristiani o ebrei. Quasi tutti i testi di Aristotele non furono tradotti dunque dall’arabo, ma dall originale greco.

Non esistono scienziati, altresì, mussulmani che prima del 18 secolo studiarono lingue occidentali (infatti non esistono né grammatiche, né dizionari di altre lingue in quel tempo). Le traduzioni erano fatte da convertiti o non mussulmani (i mussulmani sarebbero stati tacciati di eresia). Gli studiosi islamici che tradussero la filosofia greca erano in realtà uno “strano gruppo di mussulmani”, perchè in maggior parte ebrei o cristiani. Bernard Dod (
Link ) in “Aristoteles latinus” fornisce una lista dei traduttori medievali di Aristotele dall arabo in latino: nessuna è fatta da mussulmani. Ma se non tradussero, almeno preservarono? No. Platone non passo dal greco al siriaco/ebreo all’ arabo al latino. L’occidente preferì le traduzioni dirette dal greco, che non solo erano superiori ma anche più disponibili.

Vediamo cosa dice il famoso studioso di filosofia islamica Rémy Brague a proposito (
Link), (tedesco):

Im neunte Jahrhundert wurden in Bagdad viele griechische Werke zu Mathematik, Medizin, Philosophie, Astronomie und Astrologie ins Arabische übersetzt. Jedoch, Kein einziger arabischer Übersetzer des neunten Jahrhunderts war muslim. Es waren alles Christen, bis auf ein oder zwei, die der Gemeinschaft der Sabier angehörten. Auch sonst sind keine Muslime bekannt, die zu Studienzwecken eine nicht islamische Sprache gelernt hätten. Auch die Tatsache, dass man Christen die Kreuzzüge vorhält, ist ein modernes Phänomen: Die muslimische Welt hatte die Kreuzzüge völlig vergessen. Erst im neunzehnten Jahrhundert hat eine ins Arabische übersetzte französische Geschichte der Kreuzzüge von einem gewissen Joseph François Michaud sie wieder daran erinnert. Der arabische Übersetzer musste dabei neue Wörter für Kreuzzug und Kreuzfahrer finden, das Arabische hatte ‚gar keine dafür! Völlig absurd wird es, wenn die Kreuzzüge als erste Etappe der Kolonialisierung gesehen werden.

In poche parole; nessun traduttore del 9 secolo era mussulmano. Inoltre, la polemica anti-crociate presso i mussulmani è un fenomeno moderno: i mussulmani le avevano completamente dimenticate: infatti i traduttori mussulmali dovettero “trovare” nuove parole per definnire le crociate ed i crociati, dato che nell’arabo tali parole non eistevano!!!

L’anno cruciale nelle scienza occidentali fu dato da Copernicus (rivoluzione delle sfere celesti 1543), nello stesso anno in cui
Vesalius (Fabric of the human body) creò le fondamenta della medicina moderna (per primo effettuò delle autopsie). [cfr: Huff (the rise of r modern science, Islam, China and the west)” Link]. Vesalius corresse più di 200 errori di Galeno sull’ anatomia. Le sue illustrazioni di qualità erano vastamente migliori rispetto a quelle arabe. Nell’astronomia, Keplero andò oltre il metodo ptolomaico, scoprendo i principi nuovi per una più precisa descrizione dei movimento dei corpi celesti.

Summa Summarum
: Allah è capriccioso, non soggetto a nessuna legge e non legato a nessuna categoria, nemmeno razionalità. Il Cristianesimo deriva dall’Incarnazione (aveva dunque un progetto razionale) e dalla Bibbia: Dio è perciò soggetto alle sue leggi naturali. Il metodo scientifico è stato un invenzione cristiana. Esistono due aspetti del Cristianesimo: la S. Trinità e lo stile letterario della Bibbia che fungono da catalizzatori: la S. Trinità è un mistero, da capire. Chi è il Padre, chi il Figlio e lo Spirito Santo? Come si relazionano? Lo Spirito Santo interagisce con il corporeo? È separato dalla natura umana? È diofisita (Come per Cattolici, Protestanti, Chiesa AsSirah) o inseparabile, fuso con natura umana come per i monofisiti (Chiese Ortodosse Etiopi, Copta)? Il Nuovo Testamento è spesso scritto in parabole. Si richiede un’analisi, un processo critico, un’interpretazione e deduzione, mentre il Qur’an è prescrittivo: non esistono parabole. Esprime solo cosa deve fare un mussulmano, senza offrire spiegazioni

IHS

1 comment:

  1. I have to correct this myth which has taken root about the origin of taj mahal and other building attributed to Islamic rulers in india. None of them were built by them. They were most likely buddhist/rajput/hindu temples/palaces/observatories converted into mosques and tombs by removing idols and doing quran inscriptions.

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